Nel cuore del distretto che ha fatto la storia della moda italiana, tra Asolo, Bassano del Grappa e Montebelluna, STIMM Altivole trasforma un involucro industriale brutalista in un dialogo sofisticato tra memorie diverse.
A pochi passi dalla Tomba Brion di Carlo Scarpa e da Villa di Maser, questo concept store è la dimostrazione che anche l'architettura più austera può accogliere la poesia del riuso.
Il contrasto è immediato e cercato: l'ossatura cementizia dell'edificio fa da cornice neutrale
a un allestimento che celebra la manifattura di pregio. Armadi d'antiquariato vengono svuotati della loro solidità originaria – schiene e ante scompaiono – per diventare strutture
aeree dove carte da parati d'epoca dialogano con inserti in plexiglass.
I fregi in ottone sulle cimase non sono decorazione nostalgica, ma espressione di una estetica che eleva l'archeologia del mobile a installazione artistica contemporanea.
Le scaffalature di recupero industriale convivono con tappeti caucasici tribali di rara bellezza, creando una tensione estetica dove due anime della memoria – quella operaia e
quella aristocratica – si fondono senza contraddizione. Fashion ricercato, calzature in cuoio di alta manifattura, sneakers iconiche e accessori trovano in questo scenario un palcoscenico che esalta tanto il prodotto quanto il contesto.
STIMM Altivole non nasconde il proprio corpo brutalista, lo usa. Lo trasforma in tela bianca dove l'upcycling diventa il linguaggio privilegiato del brand. In un territorio che ha dato i natali a grandi talenti creativi del fashion che hanno scritto pagine di storia della moda, questo store dimostra che l'errore più bello è quello che sa far convivere opposti apparentemente inconciliabili: il grezzo e il prezioso, il formale e l’informale, l'industriale e l'artigianale, il vintage ed il contemporaneo, la funzione perduta e la bellezza ritrovata.
Perché il vero lusso contemporaneo non cancella le stratificazioni, ma le esalta tutte, in un equilibrio dove ogni memoria – anche la più umile – trova la propria dignità estetica.